Il 20 dicembre Roma Termini spegne 70 candeline. Un compleanno speciale: alle spalle un passato importante, fatto di una storia gloriosa che ha accompagnato lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese; lo sguardo rivolto verso un presente e un futuro di innovazione, sostenibilità e tecnologia. Sempre con un unico obiettivo: essere una risorsa fondamentale per il sistema Paese, non solo un hub logistico per la Capitale, ma anche un luogo di emozioni, vite che s’intrecciano, storie fatte di saluti, incontri, abbracci e arrivederci, un luogo di partenze e arrivi.
Vogliamo raccontare i 70 anni di Roma Termini attraverso le vostre storie, per essere insieme protagonisti di questo importante evento. Cercate tra le vostre foto dei ricordi e ricondividete sui vostri canali social un’immagine che vi leghi alla Stazione Termini attraverso gli hashtag #Termini70 e #RAILWAYheART: le più belle saranno rilanciate sui canali social ufficiali del Gruppo FS.
Il Dinosauro
La pensilina della Stazione è nota a tutti come Dinosauro poiché ne ricorda uno scheletro stilizzato. In verità segue i profili dei resti delle Mura romane adiacenti alla Stazione, iniziate da Tarquinio Prisco nel VI secolo e terminate sotto Servio Tullio.
Baglioni e la Lampada Osram
Nel 1960 e per i 20 anni successivi, la Lampada Osram, installata in occasione delle Olimpiadi nello spazio adiacente alla stazione, rappresentava il punto di ritrovo più iconico di Roma. La Lampada, che fu rimossa nel 1983, viene ricordata anche in una celebre canzone di Claudio Baglioni: "Lampada Osram, di fronte alla stazione, giornali cartoline, le insegne, le réclames".
Passato e presente
Le antiche mura romane attraversano diagonalmente l’attuale stazione. Una perfetta fusione tra frammenti di storia, simbolo del passato della città, e la modernità degli attuali servizi dell’hub, come negozi e ristoranti.
Maison di alta moda Carosa
Nel 1959 la Maison di alta moda Carosa sbarca a Roma Termini. Giovani ed eleganti indossatrici sfilano negli ambienti della stazione che diventa il set di un sogno di moda e bellezza. Il nuovo elettrotreno FS Settebello, con le sue avveniristiche forme, fa da sfondo all’evento.
Servio Tullio prende il treno
Il motto degli architetti vincitori del concorso di idee per la costruzione della stazione nel 1947 era “Servio Tullio prende il treno”, ricordando il sesto re di Roma sotto il quale furono terminate le mura che cingono la stazione.
ACS (Apparato Centrale Statico)
Il primo grande apparato di comando e controllo della circolazione computerizzato (Apparato Centrale Statico) è stato realizzato a Roma Termini nel 1999. Si chiamava “statico”, per mettere in evidenza il nuovo tipo di funzionamento basato su componenti informatici (schede statiche) e non su relè elettromeccanici (con contatti in movimento).
Il Plastico
La Sala Presidenziale di Roma Termini, al binario 1, ospitava fino al 1994 un plastico della stazione lungo 18 metri, realizzato dal ferroviere Otello Brunetti e oggi custodito nel Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Una vera e propria opera d’arte realizzata totalmente con materiali autoprodotti dallo stesso Brunetti, in particolare scatole di latta per i binari e la linea aerea.
Stele Papale
Nel dicembre 2006 la Stazione Termini è stata dedicata a papa Giovanni Paolo II con una cerimonia in cui venne presentata la stele disegnata dell’architetto Roberto Malfatto che svettava tra l’area taxi e l’ingresso.
Restyling e Ala Mazzoniana
L’aspetto attuale di Termini nasce dal restyling eseguito nell’anno 2000 in occasione del Giubileo. L'Ala Mazzoniana, in particolare, è stata restaurata per diventare il punto di arrivo per i pellegrini grazie ai servizi turistici e ai collegamenti con l’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino.
Termini set cinematografico
Vittorio De Sica, intenzionato a girare dentro alla Stazione Termini l’omonimo film, effettuò le riprese quasi interamente di notte, quando la stazione era chiusa al pubblico. Dalla pellicola è possibile rintracciare i cambiamenti avvenuti dal 1953: nello spazio oggi adibito ai servizi commerciali c’erano panchine di legno, sportelli del telegrafo, sale d’attesa e diari giornalieri per consultare gli orari di arrivo e partenze.
Il Bunker Segreto
Sotto i binari esterni della stazione è presente un vero e proprio bunker realizzato durante la II Guerra Mondiale e mai utilizzato. La struttura ospita una cabina di comando identica a quella di superficie, che serviva a garantire il funzionamento della stazione anche in caso di attacco aereo.