Il 17 maggio è stato presentato, a Roma, il polo di ricerca tecnologica ROAD – Rome Advanced District. presso l’area del Gazometro di Roma Ostiense. Una rete di imprese formata da Eni, in collaborazione con Acea, Gruppo FS, Autostrade per l’Italia, Bridgestone, Cisco e NextChem (MAIRE) che ha l’obiettivo di sviluppare, sostenere e accelerare progetti di innovazione e la ricerca scientifica, industriale e tecnologica.
Il polo di ricerca sarà attivo all’interno dell’area del Gazometro di Roma Ostiense, collocato in una zona della Capitale risalente ai primi del Novecento, e spazierà dalle tecnologie per la decarbonizzazione, all’economia circolare (water e waste management), efficienza energetica e stoccaggio, dalla mobilità sostenibile alle smart cities, passando per la promozione della salute e della sicurezza. Inoltre, il primo strumento di lavoro condiviso, che permetterà di conciliare la progettualità esistente con la visione del futuro, sarà lo sviluppo di un ambiente in metaverso. Un gemello digitale attraverso il quale sperimentare, disegnare e condividere le migliori soluzioni a supporto della comunità urbana.
Alla presentazione di ROAD ha partecipato Roberto Tundo Chief Technology, Innovation & Digital Officer Gruppo FS – Presidente FS Technology dove è intervenuto, dichiarando «Siamo ad un evento importante perché parliamo di innovazione che rappresenta per FS un fattore fondamentale per la raccolta di idee esterne ed interne all'azienda. È necessaria la condivisione dei dati fra le aziende che hanno il compito di portare avanti i temi dell'innovazione. Lavoriamo per una mobilità sempre più aperta e noi come Gruppo FS portiamo le nostre competenze all'interno di questo polo di ricerca».
Tra gli obiettivi di ROAD ci sarà anche quello di attirare e formare talenti per lo sviluppo di nuovi mestieri, oltre a creare collaborazioni di filiera tra dipartimenti R&D di aziende, università, centri di ricerca, startup e PMI innovative sulle tecnologie per la transizione energetica e digitale, di utilizzare l’asset di Ostiense come “living lab” per la sperimentazione di tecnologie emergenti a supporto della comunità.
Inoltre, i co-fondatori saranno coinvolti, sulla base alle proprie competenze, a studiare progetti di sviluppo e accelerazione di alcune filiere industriali come, ad esempio, del monitoraggio e del miglioramento della pavimentazione stradale.
Negli stessi spazi in cui nei primi del Novecento si forniva energia alla Roma industriale nasceranno progetti di innovazione tecnologica che contribuiranno agli obiettivi dell’Agenda 2030.