Presentato a Pavia il VII Rapporto su aziende e CSR in Italia

L'indagine realizzata da Osservatorio Socialis/Istituto Ixè presentata nell'ambito dello University Program di FS Italiane presso la l’Università degli Studi di Pavia

Pavia, 10 maggio 2017

L'80% delle imprese italiane con oltre 80/100 dipendenti dichiara di impegnarsi in iniziative di CSR, per un investimento globale che ha raggiunto la cifra record di 1 miliardo e 122 milioni di euro. È questo uno dei dati del VII Rapporto sulla responsabilità sociale d'impresa (CSR) in Italia, presentato nel corso del seminario presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Pavia con la partecipazione di FS Italiane.

Realizzata dall'Osservatorio Socialis, in collaborazione con l'Istituto Ixè, con il sostegno di FS Italiane, l’indagine evidenzia i terreni di maggiore impegno dichiarati dalle aziende impegnate in CSR anche nel Nord: coinvolgimento dei dipendenti, attenzione all'ambiente, lotta agli sprechi, ottimizzazione dei consumi energetici e ciclo dei rifiuti.

"Per quanto concerne il terreno prescelto per le proprie attività di responsabilità sociale - ha spiegato Roberto Orsi, direttore dell'Osservatorio Socialis -, a parte l’interno dell’azienda (scelto dall'83% delle aziende) le altre attività di CSR si concentrano in prima battuta sul territorio locale dell’azienda (36%); solo il 9% sceglie di intervenire all'estero. Dunque con la CSR le aziende cercano anche un miglioramento nei propri 'rapporti di vicinato' ”.

University Program

È in questo contesto che con il progetto University Program, avviato in collaborazione con l'Osservatorio Socialis, FS italiane porta la propria esperienza di azienda orientata alla responsabilità sociale e si mette a disposizione degli studenti che vogliono esplorare attraverso la loro tesi di laurea i tanti aspetti dell'attività dell'azienda nel sociale.

"Più un’impresa è grande - ha spiegato Fabrizio Torella, Responsabile Corporate Shared Value di FS Italiane – maggiore è la responsabilità sociale verso il Paese. Da sempre le Ferrovie hanno accompagnato lo sviluppo sociale, culturale ed economico dell’Italia e ora in un momento di prolungata crisi economica internazionale, che ha determinato nuove povertà e inarrestabili flussi migratori, la responsabilità che sentiamo è quella, partendo dalle nostre attività core, di dare un fattivo e concreto contributo allo sviluppo e alla coesione sociale. Per questo stiamo realizzando all’interno delle stazioni un nuovo modello di welfare basato sulla sussidiarietà circolare d’intesa col Terzo Settore e gli Enti Locali, che si  concretizza in numerose iniziative: gli Help Center e i centri di accoglienza, il riutilizzo di circa 500 stazioni per scopi sociali, ambientali e culturali, il recupero delle linee dismesse in piste ciclopedonali (Progetto Greenways), che creeranno occupazione e sviluppo territoriale  nel segno della mobilità e del turismo sostenibili.  Su questi temi segnalo, #opentreno, il blog dedicato alla sostenibilità e tanto altro. C’è bisogno di tutti, delle grandi e delle PMI, del Terzo Settore e delle Istituzioni locali, centrali ed europee per un grande patto della solidarietà: è questo il modo in cui intendiamo la CSR”.

L'impegno del Gruppo FS Italiane in Lombardia

In Lombardia sono 110 i comodati attivi che riguardano il patrimonio immobiliare del gruppo FS. Si ricordano alcuni esempi di riuso sociale e ambientale molto interessanti: la stazione di Brenna Alzate data in comodato d’uso a Legambiente è diventata un punto di riferimento provinciale sui temi della sostenibilità ambientale; la stazione di Milano S. Cristoforo data in comodato all’UNITALSI è il punto di snodo dei viaggi della speranza di  persone malate dirette a Lourdes.

E ancora: Stradella, centro di promozione della cultura enogastronomica dell’Oltrepò Pavese; Remedello di Sopra, centro di aggregazione per ragazzi dove è stata attivata una sala prove e di registrazione per giovani musicisti; musica rap, ma anche sportello di aiuto per donne e ragazzi in difficoltà a Luino; Gaggiano centro di legalità e antimafia dove è possibile acquistare prodotti equosolidali o provenienti da terreni confiscati; Meina, dove si distribuiscono abiti di seconda mano ma in ottimo stato a persone indigenti.

Sono solo alcuni esempi di come è possibile rigenerare il proprio patrimonio non più utilizzato per creare opportunità di lavoro, servizi alla clientela, coesione sociale.