Diventa realtà il grande progetto architettonico di Zaha Hadid.
La nuova stazione di Napoli Afragola, dall'11 giugno 2017 accoglie ogni giorno 18 coppie di treni ad alta velocità che collegano il nuovo scalo con tutte le principali città della dorsale Torino – Salerno, oltre che con Venezia e Reggio Calabria.
Napoli Afragola integra i collegamenti da Napoli Centrale: 32 treni su 36 fermano in entrambe le stazioni, servendo bacini d’utenza e territori complementari ma diversi tra loro. Ci vogliono solo 55 minuti per raggiungere Roma Termini, mentre restano invariati i tempi di viaggio tra la stazione Centrale e la Capitale (1h 10’).
La stazione diventa così polo strategico del sistema di trasporti regionale e nazionale, una splendida opera da ammirare nella sua bellezza architettonica, cogliendo una decisiva occasione per ridisegnare e riqualificare il territorio circostante.
Il progetto di Zaha Hadid per la nuova stazione Napoli Afragola risponde alle esigenze ingegneristiche e architettoniche di FS Italiane, sposando il concetto di stazione non più semplice area di passaggio dei viaggiatori, ma spazio civico dove le persone potranno incontrarsi, circondate dell'armonia di questa struttura.
Il corpo centrale della stazione è lungo 400 metri e scavalca i binari come un grande ponte, sviluppandosi su una superficie di 30mila metri quadrati su 4 livelli. L’investimento economico per l’appalto relativo a questa prima fase è di 60 milioni di euro.
ll progetto prevede inoltre una superficie esterna di circa 150mila metri quadrati caratterizzati da aree verdi, un parcheggio per circa 1.400 posti auto (a opera ultimata), e 53 posti dedicati a taxi e kiss&ride che beneficiano anche di una corsia dedicata. Sono previsti 15 stalli per la sosta degli autobus urbani ed extraurbani.
Un'infrastruttura che dal 2022 diventerà un vero polo per l'intermodalità, grazie all'integrazione ferro-ferro tra i collegamenti a lunga percorrenza e le linee regionali di prossima realizzazione: la Napoli-Cancello-Frasso Telesino e il prolungamento della Circumvesuviana. A regime, l’hub servirà un bacino urbano di circa 3 milioni di abitanti.
Nella progettazione è stato utilizzato un sistema solare termico dedicato alla produzione di acqua sanitaria e al riscaldamento invernale. Sono stati utilizzati, inoltre, gruppi frigoriferi di tipo polivalente che, quando le temperature esterne non sono quelle massime, consentono rendimenti maggiori di quelli che si avrebbero con soluzioni tradizionali di raffreddamento. L'utilizzo di questi due sistemi, oltre a comportare indubbi vantaggi energetici e svariate tonnellate di CO2 non emesse in atmosfera, ha consentito di eliminare la produzione di fluidi mediante caldaie a metano, riducendo l’impatto ambientale.
Ai fini della certificazione della sicurezza strutturale della stazione sono state effettuate tutte le prove e le verifiche tecniche necessarie per l’apertura in sicurezza. Prima dell’apertura la struttura della stazione è stata oggetto di Certificato di Idoneità Statica; tale certificato ha validità di “Certificato di Collaudo Statico” e riguarda le opere in cemento armato e acciaio per le quali la legge lo prevede.
La nuova stazione è progettata in modo da garantire che nelle zone occupate ci sia una “altezza libera da fumi” sufficiente a permettere l’esodo in sicurezza. Sono infatti presenti sistemi adeguati di evacuazione dei fumi, rispondenti alle normative: nell’atrio centrale, a grande altezza, la funzione è svolta da aperture in copertura, protette ovviamente da alette antipioggia. Nelle zone commerciali e nella sala di attesa lungo la galleria sul lato Ovest sono presenti sistemi di estrazione fumi dotati di ventilatori, certificati per garantire il funzionamento con fumi caldi. In tutte le zone attivate della stazione, il sistema di controllo ed evacuazione dei fumi è adeguato, rispondente alle normative e anche alle indicazioni ricevute dai Vigili del Fuoco in sede di approvazione del progetto.