Gianfranco Battisti, AD del Gruppo FS, alla quarta edizione del "Cortile di Francesco"

Assisi, 22 settembre 2018

Si è svolta ad Assisi la quarta edizione del Cortile di Francesco, l’iniziativa, realizzata dal Sacro Convento di Assisi, dal Pontificio Consiglio della Cultura, dalla Conferenza episcopale umbra e dall'associazione Oicos riflessioni, in collaborazione con la Regione Umbria, cui hanno preso parte oltre settemila persone.
Il tema del 2018 è stato: "Differenze" e si è sviluppato attraverso 32 incontri e 40 relatori con conferenze e workshop con personalità della società civile, della cultura, della politica, dell'arte e del giornalismo.
Tra gli ospiti anche l’AD di Ferrovie dello Stato Italiane Gianfranco Battisti che ha partecipato alla conferenza “Ambiente sviluppo e mobilità" che si è tenuta venerdì 21 settembre presso Palazzo Bernabei.
«Lo spirito francescano, il rispetto delle persone, del loro lavoro, la responsabilità sociale d’impresa, devono essere il faro su cui costruire un percorso che sia di benessere non solo per l’azienda ma per l’intera collettività». Ha dichiarato l’AD ai giornalisti che chiedevano quanto lo spirito francescano possa influire nelle sfide che un manager di un grande Gruppo deve quotidianamente affrontare. 
«Il viaggiatore è per noi prima di tutto una persona le cui esigenze sono la priorità. Per questo stiamo pensando a novità a bordo dei treni regionali: 2 nuove figure per caring e sicurezza e un nuovo sistema di pricing, con fasce di morbida più economiche». Ha proseguito Battisti, concludendo: «I nostri obiettivi primari sono la sostenibilità e lo sviluppo del trasporto ferroviario. Vogliamo fare la differenza su questo. Abbiamo investito moltissimo: arriveranno 600 nuovi treni per i pendolari, i primi già nel 2019».
All’ombra del Sacro Convento di Assisi si è passeggiato in una due giorni di appuntamenti sotto il segno dell’unione nelle diversità
L’evento ha rappresentato l’occasione per riproporre il Manifesto di Assisi, sottoscritto nel 2017: un appello ad abbattere i muri dell’ignoranza, a mettere in atto le buone pratiche che consentono di scrivere e, soprattutto, di comunicare in modo adeguato e rispettoso.


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