Reggio Emilia, 23 novembre 2015
Giovani occupati - impiegati, professionisti e lavoratori autonomi - che si spostano per lavoro verso Milano, Roma e Napoli. È questo l’identikit del viaggiatore che, con maggiore frequenza, utilizza la stazione alta velocità di Reggio Emilia.
Molto alta la percentuale anche di coloro che hanno scelto la stazione Mediopadana come punto di partenza o arrivo di viaggi intrapresi per turismo o nel tempo libero.
È quanto emerge da una ricerca di Nomisma presentata nella città emiliana nel corso del convegno “La Stazione AV Mediopadana: un’opportunità di sistema” cui hanno partecipato fra gli altri il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio e l’Amministratore Delegato di FS Italiane Michele Mario Elia.
La ricerca ha messo in evidenza la crescita costante di apprezzamento di questa infrastruttura, inaugurata a giugno 2013, così come la necessità di un potenziamento dei collegamenti con i nodi intermodali del territorio e della fruibilità dei servizi connessi.
Una fotografia che trova riscontro nei numeri di Trenitalia che serve la stazione Mediopadana con 21 Frecciarossa al giorno, garantendo 21 collegamenti con Milano, 15 con Roma, e 4 per Rimini e Ancona di cui due in prosecuzione su Pescara, Foggia e Bari, offerta che ha consentito di aumentare di oltre il 40% in un solo anno il numero dei viaggiatori.
Dati sottolineati dall’AD Elia, che ha posto l’accento sull’importanza di una mobilità integrata che parta dalla pianificazione del viaggio per arrivare al treno, passando attraverso il tragitto casa - stazione e i servizi al cliente durante l’attesa.
Obiettivo questo raggiungibile solo a fronte di una sinergia fra operatori ferroviari, amministrazioni e realtà produttive locali.
Una visione peraltro ribadita dal Ministro Delrio, che ha ricordato come le infrastrutture siano imprescindibili per lo sviluppo ma non possano bastare da sole e come in questo senso sia importante la capacità del territorio di fare sistema.
L’obiettivo è ben chiaro agli amministratori locali, che hanno individuato nelle capacità attrattive di questa stazione anche nei confronti delle province limitrofe di altre regioni una grande opportunità di sviluppo.