Roma, 20 dicembre 2020
FS Italiane apre oggi a Roma Termini il suo primo Innovation Hub. In occasione del settantesimo anniversario della maggiore stazione del Paese per grandezza e traffico, FS Italiane dà il via a un altro grande progetto e inaugura l’hub principale della rete di innovazione del Gruppo.
L’Innovation Hub di Roma Termini funzionerà da cabina di regia con il ruolo di dirigere e coordinare l’attività degli altri hub che saranno realizzati nei prossimi anni, in maniera diffusa, in tutta Italia e che lavoreranno su programmi di innovazione tematici.
Insieme all’Innovation Hub della Stazione Termini, infatti, è stato inaugurato oggi a Napoli, nel Campus di San Giovanni a Teduccio dell’Università di Napoli Federico II, anche il primo degli hub satelliti del network dell’innovazione di FS Italiane, che sarà gestito in collaborazione con Campania NewSteel, incubatore promosso e partecipato da Città della Scienza e dall’ateneo federiciano.
Il progetto prevede la realizzazione di spazi in cui aziende, istituzioni e investitori si incontrano e collaborano con giovani innovatori e startup, con l’obiettivo di intercettare nuove opportunità di business e ricercare soluzioni innovative in grado di rispondere alle nuove sfide tecnologiche imposte dal mercato.
Gli Innovation Hub sono luoghi di condivisione e contaminazione delle idee, sede di un vero e proprio ecosistema dell’innovazione, dove le aziende possono apprendere dalle startup come integrare le nuove tecnologie all’interno dei propri processi industriali.
Per FS Italiane innovazione, tecnologia e digitalizzazione offrono una enorme possibilità di cambiamento e discontinuità e sono fattori fondamentali per promuovere lo sviluppo sostenibile e aumentare il benessere delle persone.
La creazione di un network dell’innovazione formato da vari Innovation Hub distribuiti sul territorio nazionale va proprio in questa direzione: applicare l’ormai imprescindibile paradigma dell’open innovation per incoraggiare la creazione e sperimentazione di nuovi business, processi, prodotti o servizi con l’obiettivo di consolidare una cultura imprenditoriale orientata all’innovazione.
Entro il 2023, FS Italiane prevede di aprire, oltre a quelli di Roma e Napoli, dedicati rispettivamente ai temi Smart City e Turismo, altri cinque Innovation Hub tematici: Reggio Calabria (Tutela del Territorio), Puglia (Logistica e Merci), Milano (Industria), Torino (Mobilità) e Bologna (Agrifood).
La funzione che svolgono gli Innovation Hub, quali luoghi di condivisione e contaminazione, trova traduzione nello stile che li contraddistingue. Gli spazi sono pensati e progettati per aumentare le opportunità di interazione, favorire una efficace cross-contamination e lo scambio reciproco di idee.
L’Innovation Hub di Roma Termini, così come quello di Napoli, è caratterizzato da aree di lavoro temporanee e flessibili, che possono essere riconfigurate velocemente: un open space con postazioni lavorative tradizionali, dove i tavoli possono essere spostati e riadattati facilmente in base alle esigenze per trasformarsi in spazi di incontro; una sala riunioni tradizionale; sale chiuse per stand-up meeting; pod per incontri informali; un phone booth per maggiore riservatezza o particolare concentrazione; un’area relax e un’area break.
Anche i colori e il modo in cui vengono percepiti contribuiscono a incoraggiare e stimolare la creazione e condivisione delle idee. Infine, il controsoffitto, che prende spunto dal gioco dello Shangai, rappresenta in modo visivamente accattivante il processo creativo e innovativo che è alla base degli Innovation Hub.
Nell’ottica della sostenibilità ambientale, gli Innovation Hub sono spazi eco-friendly la cui progettazione ha seguito precise linee guida green. Le ampie vetrate consentono di sfruttare al massimo l’illuminazione naturale e all’interno sono usate esclusivamente lampade a led, i cui consumi energetici sono nettamente inferiori rispetto a quelle tradizionali. Inoltre si è fatto ricorso a vernici innovative con proprietà antibatteriche e in grado di sanificare gli ambienti. Anche i complementi d’arredo provengono da lavorazioni a ridotto impatto ambientale, privilegiando materiali naturali, riciclabili e che utilizzano packaging compatti e leggeri.