L’aumento dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici è avvenuto parallelamente alla crescita tecnologica che ha accompagnato lo sviluppo economico degli ultimi decenni. Peculiarità fondamentali di un campo elettromagnetico sono la sua frequenza e la lunghezza d’onda: la prima descrive il numero di oscillazioni al secondo, mentre la seconda rappresenta la distanza tra un’onda e la successiva.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è l’organismo di riferimento per la valutazione dei potenziali rischi correlati all’esposizione umana ai campi elettromagnetici.
Fin dai primi anni ‘80 il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, attraverso le sue principali società operative, in collaborazione con qualificate strutture nazionali quali l’Istituto Superiore di Sanità, l’ANPA e l’ENEL, ha fornito un valido contribuito all’analisi e alla valutazione dell’interazione tra ambiente e campi elettromagnetici prodotti in ambito ferroviario.
Sono state effettuate numerose indagini per verificare il rispetto dei valori limite di campo elettromagnetico (CEM) previsti dalla normativa, sia all’interno dei treni in circolazione sia nelle zone limitrofe agli elementi infrastrutturali che generano le radiazioni.
In particolare, gli impianti ferroviari che generano campi elettromagnetici con frequenza non trascurabile ai sensi della normativa vigente, sono i seguenti:
gli elettrodotti, intesi come l’insieme delle linee elettriche, delle sottostazioni e delle cabine di trasformazione;
le linee di contatto per la trazione elettrica;
gli impianti di telecomunicazione e trasmissione radio, usati per le necessità di servizio;
gli impianti in media e bassa tensione, per illuminazione e altri servizi in quelli fissi.
Le misurazioni effettuate mostrano, complessivamente, il rispetto dei valori prescritti dalla normativa per tutte le fonti di campi elettromagnetici indicate, evidenziando inoltre come, per alcune di esse (linee di contatto convenzionali, impianti GSM-R), le radiazioni siano trascurabili o estremamente basse rispetto ai limiti.