«Anticipare le sfide del futuro, e creare valore e innovazione per il sistema Paese migliorando, allo stesso tempo, la qualità della vita delle persone». Non ha dubbi l’AD Gianfranco Battisti: «In un mondo alle prese con profondi e repentini cambiamenti legati a fattori ambientali (crisi climatica, perdita della biodiversità), demografici (espansione dei centri urbani, invecchiamento della popolazione), tecnologici (digitalizzazione, perdita dell’interazione) e industriali (lavoro, risorse, innovazioni), la mobilità è una delle sfide più complesse che la società di oggi è chiamata ad affrontare. Il settore dei trasporti svolge infatti un ruolo fondamentale per il benessere della comunità».
I grandi mutamenti sociali ed economici impongono alle aziende di orientare con ancora più forza e incisività le proprie risorse. Differenti scelte di mobilità nelle abitudini quotidiane possono infatti implicare miglioramenti in termini di traffico, sicurezza, inquinamento ed emissioni. Il trasporto ferroviario, in particolare, è la soluzione per rendere il sistema di mobilità in Europa più sostenibile. Servono però azioni concrete, a tutti i livelli, che ridefiniscano un nuovo modello di sviluppo che sia condiviso, sostenibile e a vantaggio di tutti.
Secondo il rapporto Bruntland Our Common Future pubblicato dalla Commissione mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo nel 1987, uno sviluppo sostenibile soddisfa «i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri». Una definizione quanto mai attuale: è di questi giorni la presentazione del Green New Deal, il piano di investimenti che ha dato il via alla rivoluzione sostenibile dell’Unione Europea.
Un percorso lungo, ma virtuoso, che in Italia il Gruppo FS ha già avviato. Negli ultimi 10 anni l’alta velocità di Trenitalia ha ridotto le emissioni di anidride carbonica in atmosfera di circa 20 milioni di tonnellate. FS Italiane, per dare concretezza al proprio impegno, nel 2019 definito i propri obiettivi di lungo periodo (2030-2050): incremento dello shift modale per passeggeri e merci verso la mobilità sostenibile, aumento ai massimi livelli della sicurezza sulla rete ferroviaria, stradale e autostradale, riduzione delle emissioni di CO2 per diventare carbon neutral entro il 2050.
Risultati che contribuiranno al raggiungimento di cinque dei 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile adottati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, con l’Agenda 2030: migliorare la sostenibilità delle infrastrutture; promuovere l’innovazione e l’industrializzazione; rendere le città inclusive, sicure, durature; combattere il cambiamento climatico; incentivare la crescita economica e l’occupazione; rafforzare le partnership a livello mondiale per sostenere lo sviluppo sostenibile.
Rientrano nell’orizzonte del Green New Deal della Commissione Europea anche i 58 miliardi di investimenti previsti nel Piano industriale 2019-2023 del Gruppo FS Italiane. Investimenti che consentiranno di ridurre il numero di auto private sulle strade (400mila in meno all’anno) con 90 milioni di passeggeri in più all’anno sui mezzi di trasporto del Gruppo FS. Complessivamente saranno 600 milioni i chilogrammi di CO2 all’anno non emessi in atmosfera.
Ora, la sfida da affrontare, nel settore dei trasporti, è replicare il successo dell’alta velocità anche nel trasporto regionale. Sono già realtà i nuovi treni Rock e Pop (acquistati anche grazie ai green bond emessi da FS) che, oltre a essere quasi interamente riciclabili, rispondono a importanti requisiti ambientali che permettono di consumare fino al 30% di energia in meno rispetto ai treni della precedente generazione.
Saranno presto realtà i treni ibridi già commissionati da Trenitalia: convogli attrezzati con motori diesel per le linee non elettrificate, con pantografo per le linee elettrificate e con batterie per viaggiare nel primo/ultimo miglio delle linee non elettrificate. Le batterie permettono di evitare l’uso del carburante durante la sosta in stazione prima della partenza o in fase di avvicinamento ai centri storici riducendo così la rumorosità e le emissioni inquinanti con benefici per l’ambiente.